Estate 2022: l’85% farà le vacanze in Italia

Quest’estate la maggior parte degli italiani che andranno in vacanza trascorreranno le ferie in Italia, in cerca di relax, contatto con la natura, ed esperienze enogastronomiche che consentano la scoperta delle tradizioni locali. Sono più di 28 milioni gli italiani che prevedono di fare almeno una vacanza durante l’estate, ma solo un terzo ha già prenotato. Per l’85% di italiani che sceglierà l’Italia, le mete più gettonate sono Puglia (13%), Sicilia (10%) e Toscana (9%). Una percentuale più ridotta (12%) si orienterà verso destinazioni Europee, soprattutto Spagna, Grecia e Francia, e solo il 3% viaggerà verso Paesi extra-UE. Sono i trend emersi dall’Osservatorio Turismo 2022 di Nomisma-UniCredit, che dal confronto tra l’estate 2021 e l’estate 2022 fa emergere una polarizzazione: se più di un quarto dei viaggiatori ha intenzione di aumentare frequenza dei viaggi (29%), durata (24%) e spesa per il pernottamento (24%), uno su 6 pensa che ridurrà il numero di viaggi, così come costi e durata. 

Tra relax, contatto con la natura e scoperta delle tradizioni enogastronomiche

Chi nel 2022 non partirà lo farà soprattutto a causa di una situazione economica non favorevole (49%), per risparmiare (12%), per timore di possibili contagi (11%), ma anche perché ha intenzione di sostituire il viaggio con gite ed escursioni di una giornata (9%). In ogni caso, gli italiani associano la vacanza soprattutto all’idea di relax (76%) o all’occasione per stare più a contatto con la natura (48%). In particolare, il 13% la considera un’opportunità per praticare sport e attività fisica e l’11% per vivere esperienze avventurose. La vacanza però è anche sinonimo di scoperta dell’enogastronomia (39%) e delle tradizioni locali (21%).

Costi energetici e inflazione preoccupano gli operatori

Come stanno vivendo gli operatori del settore l’attuale congiuntura politica, economica e sanitaria? Il 64% dichiara che questa situazione complica l’operatività delle strutture ricettive. I problemi maggiori sono provocati dall’incremento dei costi energetici (51%) e dall’inflazione (23%). In merito all’offerta, il 67% aumenterà i prezzi delle camere, il 44% quelli dei servizi, e il 28% ritiene inevitabile ridurre i mesi di apertura. Per il 54% la congiuntura attuale determinerà una minore capacità di spesa da parte dei viaggiatori, che comporterà la necessità di rivedere i prezzi di listino (34%). Il 33% pensa che si verificherà una diminuzione dei tempi di permanenza, e per il 32% assisteremo a una contrazione della domanda dall’est Europa, da altri Paesi stranieri (22%) e dall’Italia stessa (18%). 

L’offerta si adegua ai nuovi bisogni dei viaggiatori

Gli operatori sono consapevoli di dover adeguare la loro offerta, e per adattare le proposte ai nuovi bisogni dei viaggiatori entro i prossimi 2-3 anni il 16% prevede aree fitness e relax all’interno delle strutture, il 25% postazioni per lo smart working e il 17% firmerà convenzioni con co-working esterni.  Qualcuno punterà sulla digitalizzazione: il 29% realizzerà app per il check-in e il check-out oppure per prenotare i servizi, mentre il 26% inserirà sistemi di domotica nelle camere. 
Il 34% realizzerà servizi su misura del cliente, il 24% inserirà nel menu prodotti biologici e il 27% offrirà tour alla scoperta della tradizione enogastronomica locale.