Ancora troppo poco internazionali rispetto ai concorrenti stranieri, gli e-shop italiani vendono poco all’estero. Nonostante l’era digitale, appena il 22% dei negozi online vende all’estero, solo l’8% si presenta in doppia lingua, e la percentuale che propone pagamenti in una valuta differente dall’euro si limita al 4%.
Ad accendere un faro sul cosiddetto “cross border trade”, ovvero la possibilità di vendere online anche all’estero, è uno studio di Idealo, portale di acquisti online che anticipa all’Adnkronos dati e cifre del fenomeno.
Esiste una forma di preclusione nei confronti di ciò che va oltre i confini nazionali
Nonostante l’e-commerce offra “una piattaforma che elimina ogni barriera geografica mettendoci di fronte a una platea internazionale”, sottolinea Fabio Plebani, Country Manager per l’Italia di Idealo.it, i dati che emergono dallo studio evidenziano come ci sia una forma di preclusione nei confronti di ciò che va oltre i confini nazionali. E lo dimostra il fatto che la stragrande maggioranza dei digital store nostrani sia esclusivamente in lingua italiana, o che accetti solo l’euro come valuta di pagamento. O, ancora, che non sia preparata alle spedizioni fuori dal territorio nazionale.
Come crescere a livello internazionale?
Ma come crescere a livello internazionale? Plebani non ha dubbi: “Il primo passo è quello di dare il via ad un cambiamento di mentalità”.
Secondo l’analisi, il cross border trade rappresenta infatti un’opportunità per tutti gli attori coinvolti nella digital economy, dai consumatori agli stessi e-shop. “Ci è dispiaciuto riscontrare come l’e-commerce nostrano non abbia colto nel corso degli anni l’occasione offerta dal cross border, e ci preme segnalarlo non per mettere in luce una mancanza, ma per evidenziare che si può ancora rimediare – aggiunge Plebani -. Siamo convinti che aprirsi al commercio transfrontaliero possa solo portare un valore aggiunto e per tutti gli attori coinvolti, sia per i consumatori che per gli e-shop”.
L’ultimo report di Eurostat parla chiaro: l’e-commerce in Europa gode di ottima salute
Se si guarda al commercio online, l’ultimo report di Eurostat mette in luce come l’e-commerce in Europa goda di ottima salute. Nel Regno Unito, ad esempio, l’86% degli utenti internet utilizza il canale online per fare acquisti, in Svezia la percentuale è dell’84% ed in Germania dell’82%.
Considerando che in Italia la percentuale si attesta attorno al 43%, contro una media europea del 68%, secondo Plebani “risulta chiaro il vantaggio di un e-shop nostrano che decida di vendere anche all’estero”.