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Metaverso, cala l’hype ma aumentano i progetti 

Nel 2023 l’offerta legata all’Extended Reality ha registrato importanti passi in avanti, seppure senza i riflettori accesi come nel 2022 dovuti al momento dell’hype per il Metaverso.
Oggi i big player, tra cui finalmente Apple, hanno sviluppato nuovi dispositivi e servizi per la nuova frontiera dell’interazione fisico-digitale.

A livello mondiale l’Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano, conta 130 mondi virtuali pubblici e 119 piattaforme per la realizzazione di ambienti privati (Metaverse-as-a-service-Platform), e i progetti sviluppati al loro interno dal 2018 a oggi sono 736, di cui 71 in Italia. Dove, tra Realtà Aumentata, Mista e Virtuale, dal 2020 a oggi si registrano 482 progetti, anche fuori dai mondi virtuali, di cui 108 nati nel 2023.

Aumentano i settori di applicazione

Nel B2c, i principali settori di applicazione sono Retail e Turismo, ma il maggiore fermento si registra nell’Education. Nel B2b, invece, il Manufatturiero.
Sia per il B2c sia per il B2b, nel 2023 si è ampliato il numero di settori che hanno iniziato a utilizzare queste tecnologie, ad esempio, PA, Sport, Trasporti.

Sono però ancora pochi gli italiani che le utilizzano frequentemente e con abitudine. Sebbene oltre il 50% degli internet user italiani dichiari di conoscere almeno un mondo virtuale (70% tra i più giovani), tale percentuale è legata essenzialmente ai mondi gaming (Fortnite, Minecraft, Roblox).
Inoltre, solo poco più di un utente su quattro è entrato all’interno almeno di un mondo virtuale nell’ultimo anno, e la gran parte ha frequentato un solo mondo.

L’uso dei visori è ancora limitato

Se la maggior parte degli accessi avviene principalmente da PC la diffusione dei visori è ancora limitata. A oggi, meno di 500mila italiani ne possiedono uno.
La barriera principale è il costo elevato, seguita dalla mancanza di servizi/applicazioni percepiti di valore. Più in generale, in Italia, un utente internet su quattro ha sperimentato nell’ultimo anno la Realtà Aumentata/Mista o Virtuale, ma oltre metà vorrebbe provarle.

Escludendo gli ambiti gaming e social, gli utilizzi principali sono stati la visualizzazione di prodotti in ambiente domestico, l’accesso a informazioni aggiuntive, la visita di showroom virtuali o la partecipazione a eventi e tour, con un’esperienza positiva per il 95% degli utenti.

Uno sviluppo facilitato da altre tecnologie

“Il Metaverso, o comunque si chiamerà, è ancora in fase di realizzazione e il suo sviluppo potrà essere facilitato dall’evoluzione di altre tecnologie – spiega Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio -. Tra queste , la Blockchain, che favorirà l’interoperabilità tra i mondi virtuali, lo Spatial Computing, che faciliterà il riconoscimento nello spazio fisico degli oggetti virtuali e le interazioni degli utenti, l’AI, che renderà più efficienti i processi di creazione e personalizzazione di ambienti, personaggi e oggetti digitali, permettendo di utilizzare assistenti virtuali nei mondi attraverso avatar bot e ottimizzare i processi industriali, integrando strumenti di computer vision alla visualizzazione attraverso dispositivi di XR”.

Acquisti online in Italia: quali sono le principali tendenze?

Nel 2023, secondo i dati Istat, i prezzi al consumo in Italia hanno segnato un aumento medio del +5,7% rispetto all’anno precedente. L’incremento maggiore si è registrato nel comparto alimentare, che ha visto un balzo del  +9,8%. Tutto ciò avviene inoltre in un contesto di crisi energetica, dove anche il rincaro degli energetici continua a influenzare le abitudini di spesa dei consumatori.

Acquisti on line, un’abitudine per gran parte degli utenti web

L’analisi condotta da idealo, portale leader nella comparazione prezzi, rivela che l’85% degli utenti digitali effettua almeno un acquisto online al mese, con il 24% che acquista settimanalmente. Si tratta senza dubbio di un’ulteriore conferma verso gli acquisti online, tendenza che si consolida nel tempo.

Consapevolezza e informazione

Il 47% dei consumatori utilizza lo shopping online per accedere a informazioni dettagliate sui prodotti, favorito dalla comparazione prezzi. Leggere recensioni (39%) e confrontare prodotti (38%) sono oggi prassi comuni. Il fenomeno evidenzia anche la crescente attenzione verso la consapevolezza negli acquisti.

Quanto conta il prezzo sulla scelta?

La ricerca della migliore offerta spinge il 46% dei consumatori a cercare offerte speciali e sconti tramite la comparazione prezzi. Il prezzo influisce sulla scelta dello shop per oltre il 67% degli utenti. Ciò significa che, pur di risparmiare, ci si affida a negozi poco conosciuti rispetto ai brand più noti.  

Il boom del second hand

Il mercato dell’usato registra un aumento del +4% nel 2023, con una forte domanda per prodotti elettronici come cellulari e smartphone (+63%) e notebook usati (+110%). Sempre l”elettronica è la categoria più popolare tra gli utenti dai 45 ai 55 anni, mentre moda e accessori sono i preferiti dai Millennials e dalla Gen Z. Gli acquirenti trenta-quarantenni mostrano invece un forte interesse verso giocattoli e gaming.

Competitività degli e-shop italiani

Gli e-shop italiani offrono opportunità di risparmio paragonabili ai “big players”, con oltre il 58% delle offerte più convenienti nel settore sport e outdoor provenienti da negozi online nazionali. Grazie all’analisi delle intenzioni d’acquisto, i negozianti possono pianificare sconti strategici e ottimizzare le vendite. In un panorama economico e tecnologico in continua evoluzione, la comparazione prezzi si conferma come uno strumento essenziale per i consumatori e i venditori, facilitando scelte consapevoli e opportunità di risparmio.

Retail, salgono gli investimenti nel digitale: nel 2023 a +3,1%

L’innovazione tecnologica occupa una posizione di rilievo nei piani di sviluppo delle aziende del commercio.
Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, gli investimenti in digitale da parte dei principali retailer italiani passa dal 2,5% del fatturato nel 2022 al 3,1% nel 2023.

Sempre nel 2023, in Italia, il valore delle vendite al dettaglio di prodotto totali (online e offline) ha registrato una crescita del +4% rispetto al 2022.
E se il canale online attraversa una fase di assestamento, crescendo a ritmi più moderati rispetto al periodo pandemico, il valore degli acquisti online, nella sola componente di prodotto, ha raggiunto 35 miliardi di euro (+8%).
In ogni caso, l’incidenza dell’online sul totale Retail rimane stabile rispetto al 2022, ed è pari all’11%.

Continua a scendere il numero degli esercizi commerciali

In continuità con il passato, la dinamica del numero di punti vendita è negativa, e il tasso di decrescita del numero di negozi è il più alto mai registrato negli ultimi cinque anni.
A fine 2022 in Italia si contavano 568.933 esercizi commerciali di prodotto, con un calo pari al -2,2% rispetto al 2021 (il tasso medio di crescita annuo 2017-2021 era pari al -1,4%).

A destare maggiore preoccupazione è l’andamento del numero di ristoranti, che per la prima volta negli ultimi anni subisce una contrazione.
A fine 2022 in Italia sono presenti 380.328 ristoranti. Si tratta di un decremento del -0,8% rispetto all’anno precedente (tasso medio 2017-2021 pari al +1,1%).

Ma la strategia di innovazione parte dal negozio fisico

Il negozio però è protagonista delle strategie di innovazione nel Retail. I retailer lavorano per semplificare e rendere autonoma l’esperienza del cliente. I sistemi di digital signage (implementati dal 44% dei top retailer) intercettano l’attenzione del cliente dal suo ingresso in negozio e i chioschi digitali (35%) favoriscono l’esplorazione dell’assortimento e l’approfondimento della conoscenza dei prodotti

Le soluzioni di self scanning (24%) rendono autonomo il cliente nella selezione dei prodotti, e grazie alla connessione con sistemi di self check-out (21%) e innovative payment (18%), aiutano a snellire la fase di pagamento.
I retailer proseguono, inoltre, nel percorso di integrazione online-offline, lavorando sull’adozione di soluzioni (in store e nel back-end) in grado di attivare e/o potenziare i modelli di vendita omnicanale.

Il futuro tra sperimentazione e sostenibilità

Nel 2023 i retailer hanno cercato di comprendere i principali ambiti applicativi dell’AI generativa, ad esempio, attraverso assistenti personali in grado di supportare in tempo reale i clienti e alleggerire il carico dei contact center.

Un altro ambito di sperimentazione deriva dai nuovi modelli di business ‘platform-based, che permettono di generare valore grazie all’interconnessione fra due o più attori del mercato. Come, ad esempio, i marketplace, l’erogazione di nuovi servizi e il Retail Media.
I retailer poi lavorano all’implementazione di progetti in grado di ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, come la trasformazione e il riciclo di scarti aziendali, l’utilizzo di packaging riciclato e l’adozione di veicoli elettrici per le spedizioni.

Lavoro e transizione sostenibile: 30 milioni di posti lavoro green entro il 2030 

È quanto emerge dal report di ManpowerGroup dal titolo ‘Building Competitive Advantage with A People-First Green Business Transformation’, presentato al World Economic Forum di Davos. Il 70% delle aziende globali sta pianificando di assumere lavoratori esperti nei cosiddetti ‘green jobs’, soprattutto nei settori energia e servizi pubblici (81%), IT (77%) e servizi finanziari (75%).

Secondo il report la trasformazione verde delle aziende porterà a un aumento delle opportunità di impiego nell’ambito della sostenibilità, creando fino a 30 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo entro il 2030. Soltanto in Europa, nell’ambito della transizione energetica, saranno oltre 1,7 milioni entro il 2040. Questo, grazie allo sviluppo di molecole verdi, come l’idrogeno e i biocarburanti, 

Il 60% dei professionisti dovrà acquisire nuove competenze 

Tuttavia, la transizione richiederà la riqualificazione e l’aggiornamento del 60% dei professionisti per dotarli delle competenze necessarie a soddisfare la domanda verde. A livello globale, solo 1 lavoratore su 8 possiede più di una competenza ‘green’.

Se l’Italia è tra i Paesi che presentano maggiori carenze di competenze, il 94% dei datori di lavoro a livello globale riconosce di non avere in azienda i professionisti necessari per raggiungere gli obiettivi ESG, e il 75% ha difficoltà a trovare i talenti con le competenze ricercate.
Reperimento di candidati qualificati (44%), creazione di programmi di riqualificazione efficaci (39%) e identificazione di competenze trasferibili (36%) sono i principali ostacoli alla transizione verde.

La maggior parte dei lavoratori è ottimista

A livello settoriale si riscontrano differenze nell’entusiasmo verso la transizione verde. I lavoratori dei comparti IT (75%) e servizi finanziari/immobiliare (74%) sono i più pronti ad accogliere le prossime trasformazioni in ambito sostenibilità. Al contrario, i lavoratori dei settori energia e utility (64%) e trasporti, logistica e automotive (62%) sono meno ottimisti.

In generale, la maggior parte dei lavoratori è ottimista sulla transizione verde. Anche nel valutare un’opportunità di lavoro, le persone analizzano i progressi che le aziende hanno fatto in campo ambientale, più che le promesse.
Si tratta di un fatto positivo per i datori di lavoro che investono nella costruzione di modelli di business più sostenibili.

Le discrepanze tra i lavoratori si notano anche a livello generazionale

Se un terzo (32%) dei GenZ crede che i lavori verdi saranno contraddistinti da una retribuzione più elevata, solo il 14% dei Boomers condivide questo pensiero. Inoltre, il 75% degli appartenenti alla GenZ svolge ricerche sull’impegno delle aziende in ambito sostenibilità, e il 46% afferma che ciò influisce sulla probabilità di scegliere un determinato datore di lavoro.
Inoltre, riporta Italpress, per il 71% dei GenZ e il 60% dei Millennial le iniziative verso un mondo più sostenibile miglioreranno il loro lavoro, rispetto ad appena il 44% dei Boomers.

Le generazioni più giovani intravedono anche maggiori opportunità di sviluppo della propria carriera, con il 35% della Gen Z e il 34% dei Millennial che lo considerano uno dei principali vantaggi della transizione.

Bonus acqua potabile: c’è tempo fino al 31 dicembre per richiederlo

Chi acquista e installa sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, fino al 31 dicembre può beneficiare del bonus acqua potabile.
C’è quindi ancora tempo fino a fine anno per richiederlo, mentre per il 2024 bisognerà attendere eventuali interventi di proroga. Possono richiedere l’agevolazione le persone fisiche, gli esercenti di attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. La domanda deve essere presentata all’inizio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese.
La misura è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 con lo scopo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica. Successivamente, sono state stanziate nuove risorse per prorogare l’agevolazione anche al 2023, ma più ristrette rispetto agli anni precedenti, e pari a 1,5 milioni di euro.

Anche per le spese del 2023 spetta il credito d’imposta

Il credito d’imposta a cui si ha diritto può arrivare a un massimo del 50% dei costi sostenuti entro i limiti di 1.000 euro per ciascun immobile, o 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale. Il valore del bonus acqua potabile, quindi, può arrivare a un massimo di 500 o 2.500 euro, da utilizzare in compensazione o tramite dichiarazione dei redditi.
Stando alle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per gli anni scorsi, la domanda può essere inviata dal 1° al 28 febbraio 2023 comunicando l’ammontare dei costi sostenuti tramite il servizio online disponibile sul portale istituzionale.

Come richiederlo?

Per poter procedere con la richiesta è necessario, prima di tutto, effettuare l’accesso all’area riservata tramite le credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica), o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Una volta all’interno, nella sezione dedicata alle agevolazioni bisogna selezionare la voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. Per poter accedere all’agevolazione è necessario essere in possesso di una fattura elettronica o di un documento commerciale con l’indicazione del codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Le persone fisiche, e in generale gli aspiranti beneficiari diversi da quelli che esercitano attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, non possono effettuare il pagamento in contanti.

Il valore effettivo del beneficio viene stabilito in base alle richieste

Nonostante la norma indichi il credito d’imposta spettante come pari al 50% dei costi sostenuti, è più corretto parlare di una misura massima pari alla metà delle spese di acquisto dei sistemi di miglioramento dell’acqua potabile. Il valore del beneficio, infatti, viene stabilito in base alle risorse disponibili e alle richieste ricevute dall’Agenzia delle Entrate. Considerando questa modalità di calcolo, negli anni scorsi il bonus acqua potabile non è mai stato riconosciuto in misura piena.
In ogni caso, una volta ottenuto sarà possibile fruire del credito d’imposta riconosciuto in compensazione tramite il modello F24. Le persone fisiche, non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, possono utilizzarlo anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo impiego dell’importo.

Megatrend globali: le aziende li affrontano con la scienza

A livello globale stiamo affrontando sfide dettate dal cambiamento climatico, scarsità di risorse, cambiamento demografico e sociale, e sinergia tra mondo fisico e digitale. Secondo il rapporto State of Science Index 2023 di 3M, l’84% degli italiani riconosce il legame tra la scienza e il ruolo che svolge nel migliorare la qualità della vita.
“La scienza e l’economia, così come la società e la tecnologia si stanno evolvendo ad una velocità senza precedenti – afferma Maurizio Asti, Managing Director 3M in Italia e Sud Est Europa -. Come azienda globale affrontiamo con impegno le sfide poste dai megatrend. Mettiamo in campo le nostre capacità di collaborare e il nostro spirito innovativo per assicurarci che noi e i nostri clienti possiamo sviluppare soluzioni che abbiano un impatto reale, e che nel lungo periodo siano in grado di conciliare in modo efficace le esigenze del business, della società e dell’ambiente”.

Affrontare le sfide globali attraverso l’innovazione

In un periodo storico in cui l’impatto delle tendenze globali continua a plasmare il nostro quotidiano, 3M si impegna ad applicare le più evolute potenzialità della scienza per fornire soluzioni significative per il progresso della società. Il 93% degli italiani ritiene che la scienza possa aiutare a minimizzare gli effetti del cambiamento climatico. Ne è un esempio il catalizzatore nanostrutturato all’iridio di 3M, che riduce la quantità di iridio, un metallo prezioso raro, necessaria per soddisfare i severi requisiti di efficienza e durata degli elettrolizzatori ad acqua. In questo modo, è possibile rendere la produzione di idrogeno verde più conveniente, efficiente e accessibile.

Meglio il trasporto pubblico elettrico

Il 95% degli italiani ritiene inoltre che il trasporto pubblico elettrico sia affidabile. Tra le soluzioni 3M a portfolio per rispondere a quest’esigenza spicca il TB5000 Thermal Barrier material, che migliora la sicurezza delle batterie dei veicoli elettrici proteggendo le celle adiacenti dall’energia prodotta da una cella guasta. In questo modo, forma una barriera ignifuga e isolante dal punto di vista elettrico e termico che impedisce di conseguenza la diffusione dell’evento termico.

L’impatto economico della carenza di manodopera qualificata

Il 91% degli italiani, poi, teme conseguenze negative se il Paese non riuscirà a risolvere il problema della carenza di manodopera qualificata, a partire dall’impatto economico negativo fino all’abbandono delle infrastrutture pubbliche e al declino della qualità complessiva. Nell’intento di affrontare questa problematica, aumentando al contempo la produttività e la qualità della produzione, 3M propone la tecnologia del sistema robotico per la riparazione della Vernice Finesse-it, che si avvale di sistemi di visione di terze parti per identificare e riparare automaticamente i più comuni difetti di verniciatura sulle linee di produzione automobilistica.

Mercato IoT in Italia, due connessioni attive per ogni abitante

Nel 2022, il mercato italiano dell’Internet of Things ha registrato una crescita del 13% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di 8,3 miliardi di euro. Nonostante le difficoltà legate alla carenza di semiconduttori e materie prime, nonché all’instabilità economica e politica causata dalla guerra in Ucraina, il mercato IoT italiano ha continuato la sua corsa.

Smart Car la fetta più grande

La fetta più grande del mercato è rappresentata dalle Smart Car, con un fatturato di 1,4 miliardi di euro, pari al 17% del totale. Al secondo posto si trovano le applicazioni IoT nel mondo utility (Smart Metering e Smart Asset Management) con 1,37 miliardi di euro, in crescita ma ormai prossime alla saturazione. Gli ambiti che stanno crescendo di più all’interno del mercato IoT sono Smart Agriculture (+32%), Smart Factory (+22%) e Smart Building (+19%). 

Oltre 124 milioni di oggetti connessi

Gli oggetti connessi attivi in Italia sono 124 milioni. Un numero impressionante che, tradotto nella realtà, significa poco più di 2,1 dispositivi per abitante. A fine 2022, si contano 39 milioni di connessioni IoT cellulari (+5% rispetto al 2021) e 85 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione (+15%). Una spinta significativa arriva dalle reti LPWA (Low Power Wide Area) che vedono una crescita del 20% in un anno, passando da 2 a 2,4 milioni di connessioni. Le applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari hanno dato la spinta maggiore al mercato, con un valore di 4,5 4,5 miliardi di euro, +15%. Crescita più lieve, pari al +11%, per le applicazioni che sfruttano la connettività cellulare, il cui valore di mercato arriva toccare quota 3,8 miliardi di euro. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Internnet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Le soluzioni IoT per le imprese

L’Osservatorio comprende un’indagine su 153 grandi imprese e 301 PMI italiane nell’ambito dell’Industrial IoT, rilevando che l’87% delle PMI è a conoscenza delle soluzioni I-IoT, registrando un aumento del +41% rispetto al 2021, mentre le grandi imprese toccano il 98%. Il 77% delle grandi aziende e il 58% delle PMI hanno deciso di avviare almeno un progetto  in questo senso. Tuttavia, la mancanza di competenze rimane il fattore principale che limita l’avvio dei progetti per entrambe le tipologie di imprese (44% grandi aziende e 38% PMI). In generale, si assiste a una riduzione del gap tra grandi imprese e PMI in termini di conoscenza (-39%) e diffusione dei progetti (-23%) di Industrial IoT rispetto a quanto rilevato nel 2021.

Cybersecurity: perchè gli errori di comunicazione possono causare incidenti in azienda?

Poco più di due terzi dei top manager italiani, il 76%, ammette che un errore di comunicazione con il reparto o il team di sicurezza IT ha causato almeno un incidente di cybersecurity nell’azienda.
Per determinare quanto la comprensione reciproca tra dirigenti e team di sicurezza IT influisca sulla resilienza informatica delle aziende, Kaspersky ha condotto un’indagine globale su oltre 1.300 leader aziendali. La maggior parte dei dirigenti non IT ha citato una diminuzione del senso di cooperazione tra i diversi team (25%), e ha dichiarato che la situazione li porta a mettere in dubbio le competenze e le capacità dei colleghi quando la comunicazione con i dipendenti sulla sicurezza informatica non è chiara (37%).

Effetti negativi sulle relazioni tra i team

Sulla base dei risultati dello studio, il 99% degli intervistati non IT ha riscontrato errori di comunicazione in materia di sicurezza informatica. Per quanto riguarda le conseguenze, il più delle volte l’interruzione delle comunicazioni porta a gravi ritardi nei progetti (64%) e a incidenti di cybersecurity (62%). Quasi un terzo degli intervistati (rispettivamente 28% e 29%) ha dichiarato di aver riscontrato questi problemi più di una volta. Inoltre, tra gli altri effetti negativi sono stati evidenziati anche lo spreco di budget (60%), la perdita di un dipendente di valore (62%) e il deterioramento delle relazioni tra i team.

Quando i dirigenti mettono in dubbio le competenze dei dipendenti

Oltre a peggiorare gli indicatori di business, una comunicazione poco chiara nei confronti dei dipendenti della sicurezza informatica influisce anche sullo stato emotivo del team, e fa sì che i dirigenti mettano in dubbio le competenze e le capacità dei dipendenti. Inoltre, il 26% dei dirigenti ammette che le incomprensioni fanno perdere la fiducia nella sicurezza dell’azienda e il 31% ritiene che questa situazione li renda nervosi, incidendo sulle loro prestazioni lavorative.

“La protezione delle informazioni è parte integrante del business”

“Una comunicazione chiara tra i dirigenti di un’azienda e la gestione della sicurezza informatica è un prerequisito per la sicurezza aziendale – ha commentato Alexey Vovk, Head of Information Security di Kaspersky -. La sfida consiste nell’immedesimarsi negli altri, per anticipare e prevenire gravi malintesi. Ciò significa che da un lato il CISO dovrebbe conoscere il linguaggio aziendale di base per spiegare meglio i rischi esistenti e la necessità di misure di sicurezza. Dall’altro, le aziende dovrebbero capire che la protezione delle informazioni nel XXI secolo è parte integrante del business, e quindi destinare budget per quest’area è un investimento per proteggere il patrimonio aziendale”.

Le vasche da bagno per disabili: come scegliere quella giusta

Le vasche da bagno con sportello sono progettate appositamente per facilitare l’accesso in vasca a persone con mobilità ridotta o disabili.

Queste vasche sono dotate di uno sportello che si apre verso l’esterno per permettere all’utente di entrare e uscire dalla vasca in modo sicuro.

Come funzionano le vasche da bagno con sportello per disabili

Le vasche per disabili sono dunque dotate di uno sportello che si apre e si chiude facilmente, permettendo all’utente di entrare e uscire dalla vasca senza doversi chinare o sforzare, nonché sollevare le gambe come avviene per le vasche tradizionali.

Una volta che la persona è entrata nella vasca ed ha preso posto sull’apposita seduta, lo sportello a tenuta stagna può essere chiuso per impedire all’acqua di fuoriuscire.

I vantaggi delle vasche da bagno con sportello per disabili

Le vasche da bagno con sportello offrono parecchi vantaggi per le persone con mobilità ridotta o disabili. Ecco alcuni dei più importanti:

  • Facilità d’uso: le vasche da bagno con sportello per disabili sono facili da usare, poiché lo sportello può essere aperto e chiuso facilmente verso l’esterno. Ciò significa che l’utente può entrare e uscire dalla vasca in modo sicuro e senza sforzo.
  • Sicurezza: le vasche da bagno con sportello per disabili sono progettate per offrire una maggiore sicurezza rispetto alle vasche da bagno tradizionali. Lo sportello impedisce all’acqua di fuoriuscire dalla vasca, prevenendo così eventuali incidenti, e la seduta inclinata evita lo scivolamento in avanti quando la vasca è piena.
  • Comfort: le vasche da bagno con sportello per disabili sono progettate per offrire maggiore comfort durante il bagno. Ad esempio, è possibile avere sedili regolabili e schienali inclinabili per un maggiore comfort durante il bagno, nonché idromassaggio e tutti i benefici della cromoterapia.

Come scegliere la vasca da bagno con sportello per disabili più adatta alle proprie esigenze

Quando si sceglie una vasca da bagno per disabili, è importante considerare alcuni fattori per assicurarsi di trovare la vasca più adatta alle proprie esigenze.

Ecco alcuni consigli per la scelta della vasca giusta:

  • Misure: assicurati che la vasca sia abbastanza grande in relazione all’altezza della persona e che sia sufficientemente agevole entrare ed uscire.
  • Tipo di vasca: esistono diverse tipologie di vasca con sportello sul mercato, sia per quel che riguarda le caratteristiche che la forma. Scegliere quella più adatta alle proprie esigenze è fondamentale.
  • Funzionalità extra: alcune vasche da bagno con sportello per disabili sono dotate di funzionalità extra come sedili regolabili, schienali inclinabili e sistemi di idromassaggio. Valuta se queste funzionalità extra possano essere o meno utili per la persona che utilizzerà la vasca.
  • Prezzo: il prezzo di queste vasche può variare notevolmente. Valuta il budget a disposizione per cercare la vasca più adatta alle tue esigenze. Considera eventualmente che per far diminuire il prezzo, potresti rinunciare a qualche optional che prevedi di utilizzare poco.

Manutenzione e pulizia delle vasche da bagno con sportello per disabili

Per mantenere la vasca da bagno in buone condizioni, è importante seguire alcune pratiche di manutenzione e pulizia regolari.

Ecco alcuni consigli per la manutenzione che ti saranno certamente utili:

  • Pulisci regolarmente lo sportello con un detergente delicato e un panno morbido, per rimuovere eventuali macchie o depositi di calcare.
  • Verifica regolarmente che lo sportello sia in buone condizioni e che si apra e si chiuda correttamente. Se ci sono problemi, contatta un tecnico specializzato per far effettuare una riparazione o sostituzione.
  • Utilizza un detergente per vasche da bagno specifico per rimuovere eventuali macchie o depositi di calcare.
  • Asciuga accuratamente la vasca dopo ogni utilizzo per prevenire la formazione di macchie o depositi di calcare.

Conclusione

Le vasche da bagno con sportello offrono maggiore sicurezza e comfort durante il bagno. Ne esistono diverse tipologie, ciascuna adatta a risolvere differenti esigenze e necessità.

Per individuare la vasca più adatta alle proprie esigenze, è importante considerare le misure, il tipo di sportello, le funzionalità extra ed il prezzo.

Ricorda poi di eseguire periodicamente le pratiche di manutenzione e pulizia, come quella dello sportello con un detergente delicato, per mantenere la vasca sempre in perfetta efficienza.

Elettronica di consumo e It, il Black Friday fa bene alle vendite

Il 2022 sarà ricordato come un anno fra luci e ombre per il settore dell’Elettronica di consumo e It. Vuoi per l’effetto saturazione dovuto all’exploit di acquisti effettuati durante la pandemia, vuoi per i timori da parte dei consumatori di spendere troppo, negli ultimi mesi il mercato ha visto un appiattimento se non un calo in alcuni comparti. A dirlo è una recente analisi di GfK, che però mette in luce anche le ottime opportunità offerte dal Black Friday. Gli sconti, specialmente per i prodotti di fascia entry level, sono infatti golosi per gli acquirenti e aiuteranno a far crescere le vendite globali.

Si prevede una decrescita della domanda

GfK prevede per l’intero anno 2022 una decrescita del mercato Tech globale pari al 6-7% rispetto allo scorso anno. Nonostante il calo complessivo della domanda, il mercato è stato in parte  stabilizzato dai consumatori con budget più elevati, che nel corso del 2022 hanno continuato ad acquistare nonostante l’aumento dei prezzi. Ne hanno beneficiato soprattutto prodotti di fascia alta: ad esempio, i robot aspirapolvere con docking station hanno registrato una crescita di oltre il +100% da gennaio a settembre, mentre gli aspirapolvere portatili ricaricabili sono diminuiti del -4% a causa della debolezza della domanda. “Durante il Black Friday e le altre promozioni di fine anno è molto probabile che i prodotti che hanno visto una domanda particolarmente debole negli ultimi mesi vengano scontati più pesantemente” commenta Norbert Herzog, esperto GfK per il mercato della Tecnologia di consumo. “Invece, probabilmente ci saranno sconti più contenuti nei segmenti di prodotto premium, che hanno visto una domanda piuttosto stabile nel corso dell’anno, nonostante l’inflazione. Tra le categorie di prodotto più importanti, ci aspettiamo che TV e Notebook siano quelle che registreranno l’incremento di vendite più significativo nella settimana del Black Friday, rispetto alla settimana media”.

L’appiattimento dei prezzi

Dopo l’incremento del prezzo medio registrato negli ultimi anni nel settore Tech&Durables, quest’anno il trend si è appiattito. Sebbene il Fondo Monetario Internazionale preveda una crescita dell’inflazione del +8,8% a livello globale per il 2022, i prezzi sono stabili o in alcuni casi addirittura in calo rispetto allo stesso periodo del 2021. Ciò è dovuto principalmente al calo della domanda nei primi tre trimestri del 2022. Questo trend è particolarmente visibile per i Televisori, che sono storicamente tra i prodotti di Elettronica di consumo più popolari durante il Black Frimai. Con un calo delle vendite a unità del -5% nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2022, i televisori stanno perdendo importanza dopo la pandemia e i retailer hanno bisogno di smaltire il magazzino. Per questo motivo, e considerando anche l’inizio dei Mondiali di calcio, si prevedono forti promozioni in occasione del Black Friday 2022 su questi prodotti. Per l’intero anno 2022, GfK prevede che il mercato globale dell’Elettronica di consumo subirà una contrazione del -7% a valore rispetto all’anno precedente. Un discorso simile si può fare anche per i prodotti IT, che hanno registrato una crescita record durante la pandemia. Rispetto ai livelli altissimi del 2021 – e anche a causa dell’effetto saturazione – nei primi nove mesi di quest’anno la domanda è calata significativamente, con una diminuzione delle unità vendute del -5% a livello globale. Questo ha già portato a un raddoppio delle promozioni sui prodotti IT da gennaio a settembre 2022, limitate quasi esclusivamente alla fascia entry-level. La domanda di prodotti premium invece è rimasta stabile, quindi questa fascia è stata solitamente esclusa dalle campagne promozionali.